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Francesco Guccini1 ม.ค. 2006

เนื้อเพลง Canzone Dei Dodici Mesi (Remaster 1996)

Canzone Dei Dodici Mesi (1996 Digital Remaster) - Francesco Guccini

Viene Gennaio silenzioso e lieve,

 

un fiume addormentato

 

fra le cui rive giace come

neve il mio corpo malato,

 

il mio corpo malato

 

Sono distese lungo la

 

pianura bianche file di campi,

son come amanti dopo l'avventura

 

neri alberi stanchi,

 

neri alberi stanchi

 

Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino,

 

ma nei convitti e in piazza

lascia i dolori e vesti da Arlecchino,

 

il carnevale impazza,

 

il carnevale impazza

 

L'inverno è lungo ancora,

 

ma nel cuore appare la speranza

 

nei primi giorni di malato sole

 

la primavera danza,

la primavera danza

 

Cantando Marzo porta le sue piogge,

 

la nebbia squarcia il velo,

 

porta la neve sciolta nelle rogge

 

il riso del disgelo,

 

il riso del disgelo

 

Riempi il bicchiere,

 

e con l'inverno butta la penitenza vana,

 

l'ala del tempo batte troppo in fretta,

 

la guardi, è già lontana,

 

la guardi, è già lontana

 

O giorni, o mesi che andate sempre via,

 

sempre simile a voi è questa vita mia.

 

Diverso tutti gli anni,

 

ma tutti gli anni uguale,

 

la mano di tarocchi che non sai mai giocare,

 

che non sai mai giocare.

 

Con giorni lunghi al sonno

dedicati il dolce Aprile viene,

 

quali segreti scoprì in te

il poeta che ti chiamò crudele,

 

che ti chiamò crudele

 

Ma nei tuoi giorni è bello

addormentarsi dopo fatto l'amore,

 

come la terra dorme nella

notte dopo un giorno di sole,

 

dopo un giorno di sole

 

Ben venga Maggio e il gonfalone amico,

 

ben venga primavera,

 

il nuovo amore getti via l'antico

 

nell'ombra della sera,

nell'ombra della sera

 

Ben venga Maggio,

ben venga la rosa che è dei poeti il fiore,

 

mentre la canto con la mia

chitarra brindo a Cenne e a Folgore,

 

brindo a Cenne e a Folgore

 

Giugno, che sei maturità dell'anno,

 

di te ringrazio Dio

 

in un tuo giorno, sotto al sole caldo,

 

ci sono nato io, ci sono nato io

 

E con le messi che hai fra le tue

mani ci porti il tuo tesoro,

 

con le tue spighe doni all'uomo il pane,

 

alle femmine l'oro, alle femmine l'oro

 

O giorni, o mesi che andate sempre via,

 

sempre simile a voi è questa vita mia.

 

Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,

 

la mano di tarocchi che non sai mai giocare,

 

che non sai mai giocare

 

Con giorni lunghi di colori chiari ecco Luglio, il leone,

 

riposa, bevi e il mondo attorno

appare come in una visione,

come in una visione

 

Non si lavora Agosto,

 

nelle stanche tue lunghe oziose ore

 

mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore,

di vino e di calore

 

Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull' età

 

dopo l' estate porta il dono usato della perplessità

 

della perplessità

 

Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità

 

come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità

 

le possibilità

 

Non so se tutti hanno capito

 

Ottobre la tua grande bellezza

 

nei tini grassi come pance

 

piene prepari mosto e ebbrezza,

 

prepari mosto e ebbrezza

 

Lungo i miei monti, come uccelli

tristi fuggono nubi pazze,

 

lungo i miei monti colorati in rame

 

fumano nubi basse,

 

fumano nubi basse

 

O giorni, o mesi che andate sempre via,

 

sempre simile a voi è questa vita mia.

 

Diverso tutti gli anni,

e tutti gli anni uguale,

 

la mano di tarocchi che non sai mai giocare,

 

che non sai mai giocare

 

Cala Novembre e le inquietanti

nebbie gravi coprono gli orti,

 

lungo i giardini consacrati al pianto

 

si festeggiano i morti,

 

si festeggiano i morti

 

Cade la pioggia ed il tuo viso bagna di

gocce di rugiada

te pure, un giorno,

cambierà la sorte in fango della strada,

 

in fango della strada

 

E mi addormento come in un letargo,

Dicembre, alle tue porte,

 

lungo i tuoi giorni con la mente

spargo tristi semi di morte,

 

tristi semi di morte

 

Uomini e cose lasciano per terra esili ombre pigre,

 

ma nei tuoi giorni dai profeti detti

 

nasce Cristo la tigre,

 

nasce Cristo la tigre

 

O giorni, o mesi che andate sempre via,

 

sempre simile a voi è questa vita mia.

 

Diverso tutti gli anni,

 

ma tutti gli anni uguale,

 

la mano di tarocchi che non sai mai giocare,

 

che non sai mai giocare

 

che non sai mai giocare,

 

che non sai mai giocare

 

che non sai mai giocare,

 

che non sai mai giocare

 

 

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Canzone Dei Dodici Mesi (Remaster 1996) จาก Francesco Guccini ปล่อยเมื่อวันที่ 1 ม.ค. 2006. ฟังเพลง Canzone Dei Dodici Mesi (Remaster 1996) พร้อมทั้งเนื้อเพลงโดย Francesco Guccini. ดาวน์โหลด JOOX Application เพื่อฟังเพลง Canzone Dei Dodici Mesi (Remaster 1996) และ ดูมิวสิควีดีโอเพลง Canzone Dei Dodici Mesi (Remaster 1996) แบบ online ได้ทันที!

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